L’industria 4.0, dalla presentazione del primo piano governativo del 2016, è diventata ormai una realtà ben consolidata su tutto il territorio italiano.
Fulcro della trasformazione economica, l’industria 4.0 ha avuto bisogno, come tutte le novità, di un po’ di tempo per essere accettata e assimilata dalle aziende italiane.
Ma qual è il significato dell’espressione industria 4.0?
Quando si parla di industria 4.0 si fa riferimento a quella che viene riconosciuta come quarta rivoluzione industriale. I tratti caratteristici di questa nuova era sono l’automatizzazione e l’interconnessione dei processi produttivi, dovute in gran parte al grande sviluppo delle tecnologie digitali.
Le caratteristiche dell’industria 4.0
L’industria 4.0 si muove seguendo quattro principali direttrici di sviluppo che contribuiscono ad automatizzare buona parte della produzione industriale.
Ecco quali:
- utilizzo dei dati, potenza di calcolo e connettività, fondamentali per la raccolta, la centralizzazione e la conservazione delle informazioni;
- analytics, ovvero tutta la parte che segue la raccolta dei dati e che comporta la loro analisi;
- interazione tra uomo e macchina, per aumentare la sicurezza e la produttività negli ambienti di lavoro;
- transizione dal digitale al reale, grazie alla diffusione e all’utilizzo di strumenti come la stampa 3d e la robotica.
Sono questi gli aspetti fondamentali che contraddistinguono i robot e i macchinari utilizzati nell’industria 4.0 e progettati, ad esempio, da Top Automazioni.
Gli effetti dell’industria 4.0 sul mondo del lavoro
È innegabile che la diffusione dell’industria 4.0 abbia avuto delle conseguenze oggettive sull’intero mondo del lavoro. Il primo dato, come emerge da alcuni studi condotti dalla ricerca “The Future of the Jobs”, è la diminuzione dei posti di lavoro che riguardano l’ambito amministrativo e quello strettamente produttivo.
La buona notizia è però l’aumento di occasioni per coloro che operano nel settore finanziario, informatico, ingegneristico e nel management.
Nonostante la competenza più ricercata con l’avvento e la diffusione dell’industria 4.0 sia diventata il problem solving, sono ancora apprezzate alcune skills come la creatività e il pensiero critico.
Nel prossimo paragrafo vediamo quali sono le competenze richieste per entrare in maniera attiva nel mondo dell’industria 4.0.
Le competenze richieste dall’industria 4.0
L’industria 4.0 per diffondersi definitivamente e rivoluzionare il mondo industriale italiano, ha bisogno di persone in possesso di specifiche competenze digitali. Si può affermare che la richiesta da parte delle aziende di diplomati o laureati in grado di operare con le tecnologie informatiche e digitali, non è sempre supportata dal livello di preparazione che offrono gli istituti scolastici italiani.
Infatti, nonostante l’introduzione di alcuni incentivi per la formazione professionale, non sempre le aziende possono contare su giovani laureati o diplomati in possesso delle skills richieste dall’industria 4.0. La situazione è però indubbiamente destinata a migliorare negli anni a venire con la creazione, ad esempio, di percorsi formativi destinati ai giovani che desiderano entrare immediatamente nel mondo del lavoro.
Come cambiano le fabbriche
Un’azienda che sposa i criteri dell’industria 4.0, si differenzia per la presenza di macchinari che lavorano in interconnessione tra loro. I macchinari di questo tipo sono in grado di svolgere una continua attività di autodiagnostica e di manutenzione preventiva. Si stima che, nel giro di pochi anni, questi macchinari saranno addirittura in grado di autoripararsi.
Altro aspetto fondamentale è la sinergia che c’è tra il lavoro dell’uomo e quello delle macchine. Grazie all’automatizzazione dei processi produttivi, inoltre, il posto di lavoro diventa più sicuro ed eco sostenibile.